I monumenti della Città di Gualdo Tadino
Sul colle di San Michele Arcangelo, ove sorge la Rocca, è il nucleo primitivo dell’odierna
Gualdo. L’impianto urbano, dettato dalla morfologia del territorio e dunque sviluppato
per terrazzamenti sovrapposti, mantiene l’originario aspetto medievale.
La piazza grande e i piccoli slarghi, gli edifici pubblici e privati, molti dei quali di notevole
interesse, e gli importanti complessi religiosi da cui provengono tante opere del museo,
quali San Benedetto, San Francesco, San Donato e sant’Agostino,
sono tutti organizzati a partire dagli assi del cardo e del decumano.
Scendendo, infatti, lungo il cardo massimo, che collega la Rocca alla porta di
San Benedetto, si raggiunge in breve la piazza principale, dominata dal Duomo intitolato a San Benedetto,
costruito nel XIII secolo con l’apporto di maestranze lombarde.
La facciata è caratterizzata dalla presenza di tre portali decorati e da un bel rosone a doppio giro di colonnine.
Sul lato opposto è la chiesa di San Francesco, ove trovò posto la prima sede della pinacoteca civica.
Cattedrale di San BenedettoLa basilica cattedrale di San Benedetto domina la piazza maggiore di Gualdo Tadino chiudendola visivamente sul lato orientale con la sua facciata. Quest'ultima, in stile tardo romanico e gotico, è divisa in due da una cornice marcapiano, al di sotto di questa si aprono tre portali. Sopra la cornice, affiancato da due oculi più piccoli, si apre un grande rosone, tra i più belli della regione. È costituito da un doppio giro di colonnine tortili ed archetti trilobati che convergono nel nodo centrale decorato con motivi vegetali. Lateralmente, di fianco all’abside, sorge il campanile costruito successivamente in stile neoromanico, mentre sul fianco destro all’edificio si addossa una fontana rinascimentale scolpita dal maestro di San Pellegrino Michelangelo Lucesole, si dice addirittura su disegno del grande pittore Antonio da Sangallo il Vecchio. L’interno, che fu ampiamente rifatto alla fine dell’Ottocento dall’architetto Virgilio Vespigliani e ridipinta nel 1924 dal pittore perugino Ulisse Ribustini, presenta una pianta suddivisa in tre navate con delle logge che si aprono sopra le navate minori. La copertura è costituita da volte a crociera intervallate da archi e termina nella grande abside semicircolare sopraelevata, che sovrasta la cripta ottocentesca. Nella zona absidale si trova l’altare maggiore della fine del XIV secolo, ricomposto nel 1965, con bassorilievi raffiguranti Le storie di San Benedetto eseguiti da Guglielmo Ciani. La Cappella del Beato Angelo, patrono della città, dove sono conservate le sacre spoglie, in un’urna di bronzo e argento, è affrescata con il ciclo sulla vita del Beato, ad opera del Ribustini, la pavimentazione è interamente in ceramica eseguita da maestranze locali. La basilica, così come la vediamo oggi, venne edificata intorno alla metà del XIII secolo, ma anticamente sorgeva al di fuori delle attuali mura di Gualdo Tadino, in un luogo oggi chiamato appunto "i San Benedetto Vecchio". Si trattava di un’importante abbazia benedettina fondata nel 1006 dal conte Offredo sulle rovine di un antico romitorio, così come si legge nella lapide murata sul lato sinistro dell’attuale chiesa, nel 1256 l’abbazia venne trasferita all’interno di Gualdo Tadino. Fu praticamente ricostruita, con l’aiuto di maestranze lombarde, nello stile tardo romanico e gotico in cui la vediamo oggi. Successivamente, nel corso dei secoli, subì altre ristrutturazioni, soprattutto tra il XVIII ed il XIX secolo. Nel 1915 la chiesa di San Benedetto è stata elevata a cattedrale da papa Benedetto XV e, come si può vedere, ha subito recentemente un intervento di restauro. Chiesa monumentale San FrancescoLa chiesa di San Francesco, splendido esempio di arte devozionale legata all’ordine francescano fu edificata alla fine del XIII secolo per ospitare i francescani conventuali. Sorge sulla piazza principale del centro storico di Gualdo Tadino, piazza Martiri della Libertà, sul lato opposto alla cattedrale di San Benedetto. La sua facciata tuttavia si affaccia su corso Italia, mentre il fianco sinistro dà sulla piazza ricavata sul chiostro del demolito convento. L’edificio presenta il prospetto principale caratterizzato da una copertura a capanna e da un monumentale portale gotico, questo, sovrastato da una lunetta trilobata, presenta un apertura ad arco acuto ornata con capitelli a foglie d’acanto. Notevoli sono inoltre i poderosi contrafforti cilindrici che si dispongono su un fianco dell'edificio, secondo il modello costruttivo delle chiese assisane. Maestoso il campanile collocato di fianco all’abside, a pianta quadrangolare e con la parte terminale in cotto. All’interno la chiesa si presenta costituita da un’unica navata suddivisa in tre campate e coperta da archi trasversali e volte ad ogiva, una struttura che ricorda San Francesco ad Assisi, con l’ambulacro, che da appena sotto le volte, scorre lungo tutto il perimetro della chiesa. La zona presbiteriale culmina nell’abside ottagonale, aperto con tre altissime bifore gotiche. Particolarmente ricco è l’apparato decorativo delle pareti che sono affrescate con dipinti del XIV e XV secolo. Le opere più pregevoli sono sicuramente quelle di Matteo da Gualdo. A lui e alla sua bottega sono attribuite la Crocifissione dell’abside, la Madonna col Bambino e San Francesco nella terza arcata di sinistra e la Madonna col Bambino e Sant’Anna sul pilastro tra la prima e la seconda cappella della chiesa. Quest’ultima è la più antica opera che conosciamo dell’artista gualdese ed è di particolare importanza per lo studio della sua formazione. Da citare sono infine il coro, l’altare maggiore ed il pulpito sulla sinistra, tutti e tre risalenti al XIV secolo. Nel corso dei secoli subì numerosi interventi di restauro in particolare dopo il terremoto del 1751 che la danneggiò notevolmente. Chiesa di San DonatoRiaperta al culto dopo importanti restauri nel 1998, è stata edificata al tempo di Papa Alessandro IV nel 1255. Fu sede dei monaci camaldolesi che vi si trasferirono dall'abbazia che sorgeva nella Valle di Sopra. Autore dell'interno è il fiorentino Ugo Tarchi. Il campanile era molto più alto dell'attuale e crollò a seguito del terremoto del 1751. il coro ligneo è del 1692, mentre la vasca battesimale proviene dalla chiesa di Santa Maria dei Raccomandati di Tadino. Come per Santa Maria dei Raccomandati, anche in questa chiesa si trovano sculture lignee gardenesi oltre ad opere di Matteo e Girolamo da Gualdo, Avanzino Nucci, Siro Storelli, Pietro Petrignani da Amelia. Annessa alla chiesa si trova una fontana del tipo a nicchia con pianta circolare i cui pilastrini-lesene sono di fattura simile alla fontana di San Benedetto. Si trova lungo il tracciato dell'acquedotto e ciò fa supporre che la sua realizzazione risalga al periodo della legazione del Cardinale del Monte. La Chiesa Gotica di San PellegrinoSan Pellegrino è uno dei centri più importanti di questa fascia appenninica umbra anche dai numerosi tesori artistici presenti nel paese, primi fra tutti quelli contenuti nella Chiesa parrocchiale, una tra le più ricche chiese minori della diocesi di Assisi. In essa sono infatti presenti una serie di affreschi del XV XVI secolo, alcuni dei quali attribuiti al più importante pittore rinascimentale della zona, Matteo da Gualdo. Di notevole pregio sono anche il ciborio in pietra opera di Michelangelo Lucesole posto dietro l’altare maggiore, e l’altare del Rosario, in struttura lignea, realizzato nel 1589, con raffinati interventi pittorici attribuiti all’artista eugubino Benedetto Nucci. Un discorso a parte merita la pala d’altare attualmente collocata presso la chiesetta di S. Maria delle Grazie nella piazza del paese. Si tratta di un polittico a struttura lignea dipinto nel 1465 da Girolamo di Giovanni da Camerino. Palazzo del Podestà e Torre CivicaIl Palazzo del Podestà e Torre civica, risalenti al XII sec., erano la sede del Magistrato preposto al governo cittadino. Queste due costruzioni, sono collocate nella piazza del Soprammuro, in pieno centro storico. Ad oggi il Palazzo è in realtà appena un terzo della struttura originaria, visto i danni subiti con il terremoto del 1751. Sicuramente la sua mole, e in origine il fossato che la proteggeva la rendevano una imponente struttura militare, che venne addirittura definita Rocca Minore, in parallelo alla maestosa Rocca Flea. Oggi il Palazzo e la Torre Civica ospitano il Museo Regionale dell’Emigrazione Pietro Conti. |