L'affresco del Vultus Trifrons, si trova all'interno della
cappella del IX secolo, la parte più antica della Rocca Flea, una particolare rappresentazione della
Trinità con un unico corpo e tre teste.
Apparsa fin dal XII secolo nelle architetture romaniche e proto gotiche, questa iconografia ebbe notevole sviluppo tra la fine del XII e l'inizio del XIV secolo, quando sembrò agli artisti il modo migliore di rappresentare il mistero trinitario.
Il Vultus Trifrons ebbe, però, anche una valenza negativa, quale emblema del demoniaco, per questo il suo utilizzo fu abbandonato già dal XVI secolo ed espressamente vietato da papa Benedetto XIV nel 1745.
L'affresco gualdese, è riconducibile alla mano di un pittore perugino sicuramente influenzato da
Pietro Lorenzetti.
I restauri hanno evidenziato vari strati di pittura sempre concernenti lo stesso soggetto, ciò a testimonianza che l'affresco ben presto mostrv problemi di conservazione.