Mastro Giorgio Andreoli nasce fra il 1465 e il 1470 a Intra, presso il lago Maggiore, come afferma Giuseppe Mazzatinti, storico eugubino dell'Ottocento, anche se in alcuni atti notarili Mastro Giorgio è detto "Pavese" per aver soggiornato in questa città alcuni anni prima di giungere a Gubbio.
Nel 1492, il Gonfaloniere e i Consoli proibiscono la vendita sul mercato di Gubbio dei vasi prodotti in altre città, ad esclusione delle "pignate gualdenses".
Grazie a questo decreto la bottega di Mastro Giorgio prospera ed egli può acquistare nel 1499 una casa e una bottega presso il Vescovato, comprare terre e vigne.
La produzione della loro bottega fino al 1518, secondo il Mazzatinti, è di comune uso domestico (tazze, scodelle, boccali per la chiesa di S. Pietro).
E' certo che dal 1518 in poi Mastro Giorgio diviene famoso per l'applicazione del lustro metallico sulle maioliche.
Da quast'anno infatti Mastro Giorgio contrassegna con un suo monogramma le proprie opere.
Nelle sue botteghe vengono riverberati piatti di artisti famosi, quali: Xanto Avelli da Rovigo, Nicola da Urbino detto Pellipario e Baldassarre Manara.
Si ha anche notizia di atti stipulati da Mastro Giorgio e i pittori come Giovanni Luca di Casteldurante, Federico da Urbino per la realizzazione, decorazione e lustro di maioliche. La bottega di Mastro Giorgio acquista grande fama proprio per l'applicazione dei lustri in oro e rosso rubino, ottenuti in terza cottura, contemporaneamente, pur richiedendo i due colori temperature diverse. Non si sa con esattezza da chi Mastro Giorgio riprenda tale tecnica: probabilmente a Deruta, forse a Faenza o nella bottega di un ceramista, Giacomo di Paoluccio, che applica il lustro già prima di Mastro Giorgio. Nel 1536 Mastro Giorgio, che ha allora circa 66 anni, e i figli Vincenzo e Ubaldo e gli eredi del fratello Salimbene vogliono dividere i beni comuni, compresa la "gloriosa officina". Da quell'anno l'arte del Maestro è continuata dai figli, i quali oltre al loro monogramma continuano a mettere nel retro del piatto le lettere M.G. e i soliti fregi di foglie. In ogni modo le maioliche dipinte e lustrate nella loro bottega non hanno più la iridescenza che si ammirano nelle opere di Giorgio che muore nel 1555.
Collezioni >>
Ceramica Artistica
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Museo del Vino-Fondazione Lungarotti: Mastro Giorgio Andreoli: Piatto
raffigurante l'infanzia di Bacco. Maiolica, Gubbio, 1528
Piatto istoriato dipinto da Xanto Avelli e lustrato a Gubbio nella
bottega di Mastro Giorgio Andreoli. XVI secolo, Museo Internazionale
delle Ceramiche in Faenza
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