|
Fin dall'antichità le tante cave di argilla del territorio alimentarono la produzione di terracotte, la nascita di una maiolica tipica gualdese, risulta documentata dal XVI secolo. La
sezione Ceramica del Museo Civico è soprattutto rappresentata da opere che testimoniano la
ripresa ottocentesca dell'antica tecnica del lustro, sono inoltre esposte alcune testimonianze di più antichi reperti in maiolica e terracotta.
La tecnica della ceramica a lustro o a riverbero, fu creata dall'eugubino
Mastro Giorgio Andreoli, la procedura prevedeva la cottura in terzo fuoco con dei particolari forni chiamati muffole e l'applicazione di sostanze fumogene da cui derivano tenui particelle metalliche che assumono particolari iridescenze.
Il vero nome della tradizione ceramista è sicuramente
Paolo Rubboli che nella seconda metà dell'Ottocento ridiede nuova vita all'antica tecnica del
lustro. Le opere di Rubboli sono meravigliosi esempi di opere d'arte in ceramica nei più classici rosso rubino e giallo oro. Egli apprese le fondamentali conoscenze in materia, presso la prestigiosa fabbrica
Ginori di Doccia. La produzione gualdese di questi anni a cavallo tra Ottocento e Novecento, ebbe un'ampiezza davvero eccezionale, si va da oggetti di uso artigianale ad esiti di autentica arte.
Un altro nome illustre nella storia della ceramica locale, è quello di
Alfredo Santarelli, le cui opere, che ebbero un enorme riscontro internazionale, furono fortemente condizionate da tutte le grandi espressioni della
storia della ceramica, da quella ispano-moresca, egizia ed orientale, a quella etrusca, classica, fino a rievocare con grande maestria i capolavori del Rinascimento.
Santarelli fu al contempo imitativo e creativo, poichè anche nel rielaborale modelli imposti dalle esigenze del mercato manifestò la propria indole attraverso la sua personale impronta.
Torna alle collezioni
|
|
Piatto murale, "Società Mastro Giorgio" 1925/26.
Piatto con span Biblico, Fabbrica Rubboli, inizio del XX secoli.
Vaso da pompa con soggetto mitologico, Alfredo Santarelli, 1910 circa.
|
