Collana:
FRANCESCO DE FILIPPO
IL DRAGONE RAMPANTE
182 voci del potere cinese
CASTELVECCHI EDITORE
Questo libro ha il sapore e lo stile di una compilazione. Non è l’opera di un sinologo né di un esperto uomo d’affari che si muove di continuo sulla tratta Milano-Francoforte-New York-Shanghai-Pechino. È invece il lavoro di un giornalista attento osservatore e lettore, che tra siti specializzati, media di vari Paesi, organizzazioni internazionali, ha collazionato e categorizzato una serie di notizie sull’universo Cina, convinto che questo prima o poi soppianterà il predominio occidentale sul pianeta, sostituendolo con il proprio. Insomma, il lavoro di un uomo della strada, autentico e dal basso. È stato come con le ciliegie, una tira l’altra: si cercano informazioni sulla nuova banca mondiale e si scopre che la Anbang ha acquistato il Waldorf Astoria di New York, si vuole approfondire la vicenda Pirelli e si incrociano i nomi della moda passati sotto la bandiera rossa, si indaga sull’epico progetto della Silk Road e ci si imbatte nelle terre comperate in Africa e nell’Atlantico del Nord seppure sui diritti non più italiani del calcio (italiano). È stata solo apparentemente una indagine facile e il risultato è impressionante: leggere qualche notizia spot sulle ultime iniziative economico-europee di Pechino sul mercato internazionale e scorrere l’interminabile elenco delle centinaia di società già in mani orientali non ha lo stesso effetto.
Impossibile inserire tutto, questo libro vuole essere una panoramica rapida sullo sviluppo inarrestabile della Cina. È bastato: a qualcuno è sembrato che il mondo parlasse tante lingue ma fosse già cinese. Non è così, tuttavia l’assenza di una strategia politica condivisa da questa parte del pianeta, la mancanza di statisti di riferimento e il reiterato atteggiamento muscolare degli Stati Uniti (che non può supplire a una carenza di diplomazia) non rallentano l’avanzata conquistatrice del monolite cinese. Una immensa squadra animata da desiderio di riscatto, rabbia e da una filosofia antichissima, fondata sugli insegnamenti di Confucio e di Laozi e sul pragmatismo di Sun Tzu, modellata con il rigore maoista e affilata nel capitalismo di marca occidentale. Una realtà che uno degli uomini di punta del vertice politico cinese di recente ha ben sintetizzato in una frase simbolica: “Gli americani hanno uno sguardo largo, gli europei uno sguardo profondo, noi uno sguardo lungo”.
Torna alla pagina precedente