MATTEO DA GUALDO E L’ICONOGRAFIA
NASCOSTA
Iconografia ed iconologia di un pittore “eccentrico”
Matteo di Pietro di ser Bernardo, notaio e pittore, è
una delle più interessanti e complesse personalità dell’arte umbra della
seconda metà del Quattrocento. Nato a Gualdo Tadino, probabilmente tra
il 1430 e il 1435, si formò sull’esempio del folignate Bartolomeo di
Tommaso e del camerte Girolamo di Giovanni, apprendendo da quest’ultimo
gli elementi del nuovo stile rinascimentale interpretato da Piero della
Francesca e dalla scuola padovana.
Matteo nel corso della sua attività, ha improntato in se un intero
territorio, dando forma inconfondibile ad immagini rimaste note nei
secoli, una figura emblematica del Quattrocento gualdese e dell’intera
storia artistica della città, un geniale esponente della Rinascenza
umbra, sempre di più all’attenzione degli studi, definito dalla critica
un “Modigliani ante litteram”.
I capolavori di Matteo, ospitati presso il Museo Civico Rocca Flea,
oltre alla tecnica e allo stile del pittore presentano una ricerca di
soggetti comuni nella committenza popolare.
Partendo da questi presupposti, la didattica va a decodificare le
immagini presenti all’interno della Pinacoteca, interpretando il simbolo
nel suo contesto pittorico. Possiamo allora ammirare dipinti segnati da
personaggi fortemente caratterizzati nelle fisionomie, figure sul limite
del grottesco, irreali in quei volti così allungati, così spigolosi e
dalle espressioni a volte ammiccanti e ironiche altre volte
imperturbabili, come fossero eternate in un'icona.
Percorso: visita guidata al museo e laboratorio
Durata: 2 ore
Costo: 6,00 euro a studente
L'artista è niente senza il dono, e il dono è niente senza il lavoro.
Émile Zola
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